La vedo da settimane: bella, aggraziata, fasciata da un costumino rosa tempestato di paillettes, è come un raggio di sole che illumina la stazione del metrò. Carolina Kostner, l’eleganza fatta persona. Peccato che accanto alla sua foto, sotto alla bandierina tricolore, campeggi a caratteri cubitali la scritta: “I miei primi cinque esami con Cepu”.
Passi la pubblicità dei grissini. Passi la partecipazione straordinaria (o “consulenza artistica”, come ho letto sulla locandina) allo spettacolo dell’anno: Winx on Ice. Ma la pubblicità della Cepu, no.
Certo, lei è la testimonial perfetta: una giovane atleta di successo che riesce a conciliare carriera sportiva ed universitaria. Non so se sia veramente iscritta all’università, ma non è importante: quello che conta è la credibilità, cioè il fatto che potrebbe effettivamente esserlo. Da questo punto di vista, faccio i complimenti a chi l’ha proposta.
Scelta senza dubbio più felice rispetto a Del Piero e Vieri, che erano un po’ meno credibili. Ricordo che pensai seriamente di cambiare facoltà quando uscì la campagna con Del Piero e giravano voci che fosse iscritto a Sociologia, proprio non mi andava di avere un “collega” del genere. Spero che fossero solo voci.
Ma tornando a Carolina, posso solo sperare che l’abbiano almeno pagata bene. La carriera agonistica, si sa, è molto breve, specie in sport come il pattinaggio artistico, e ai soldi raramente si dice di no, soprattutto in tempi di crisi finanziaria e recessione. E poi la causa è nobile: aiutare gli studenti a raggiungere la laurea. Basta che abbiano abbastanza soldi per comprarsela.