Cari TG di mamma Rai,
speravo che mi avreste finalmente lasciato in pace. Speravo che dopo il 31 gennaio avreste smesso di ricordarmi in ogni singola edizione che i termini di pagamento dell’abbonamento stanno per scadere. E invece no, perché c’è tempo fino a fine febbraio per correre ai ripari e mettersi in regola pagando solo un piccolo sovrapprezzo.
E allora ve lo chiedo per favore: non chiamatelo abbonamento. Un abbonamento è la quota che si paga quando si decide di usufruire di un servizio: l’utilizzo dei mezzi pubblici, l’ingresso in palestra, la visione di un canale criptato. Il canone Rai non è un abbonamento: è una tassa. L’ha capito anche l’ufficio comunicazione di via Mazzini, che nelle ultime settimane ci sta martellando di spot per ricordarci che “il canone è un tributo e pagarlo è un obbligo”. È così difficile farlo capire anche ai giornalisti dei TG?
Fonte immagine: radiomarconi.com