Da quando mi sono trasferita a Berlino mi capita molto meno di avere attacchi di sarcasmo fulminante. Sarà che non ho la TV, sarà che cerco di ignorare le notizie che vengono dall’Italia (poi però mi faccio del male e vado a sguazzare negli archivi online di Report e Le Iene), sarà che ho un blog di viaggio che mi distrae. Ma al momento sono a Milano, e non potevo ignorare queste due chicche.
1) Lo spot dei buoni vacanze. In pratica: non arrivi alla fine del mese? Hai diritto ad un buono. Per fare la spesa? Per pagare gli studi ai figli? No, per passare due settimane spaparanzato al sole. Unica clausola: rimanere in patria. Bisogna pur far girare l’economia italiana. (Per far girare qualcos’altro non c’era bisogno di incentivi.)
2) Lo spot di McItaly, la versione made in Italy di McDonald’s, con tanto di patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Scopo dell’iniziativa: far avvicinare i bimbiminkia nostrani ai sapori tipici della cucina italiana. Io avrei suggerito una pizza, preferibilmente in faccia al Ministro.
La situazione era già di per se abbastanza grottesca, ma Zaia è riuscito perfino a trasformarla in un caso internazionale. Essendoci rimasto male quando un giornalista del Guardian ha criticato l’iniziativa (oh, ma in Inghilterra è pieno di giornalisti comunisti!), il ministro gli ha risposto con un argomento inattaccabile: gli ha dato, appunto, del comunista. Ma in modo creativo:
“With regret, we are forced to deliver bad news to this kind of left: Stalin is dead. And we can safely bet he never set foot in a McDonald’s.”
Paninari di tutto il mondo unitevi.
Il polipetto sarcastico 